Fiumi di colore tra una polizza e l’altra
26 Settembre 2018
Il lavoro in Generali è stato croce e delizia per diversi personaggi dotati di una certa verve artistica, che trovarono in esso fonte d’ispirazione o di semplice sostentamento: giovani scrittori, poeti navigati, letterati mancati o pittori affermati. Noti al pubblico o più di nicchia, comunque stimati assicuratori, seppero coniugare lavoro e passione artistica, mettendo a disposizione della società competenze e interessi culturali come Napoleone Giovanni Fiumi.
Classe 1898, nato a Londra (ma di origini genovesi) ove iniziò la sua formazione artistica come autodidatta, nel 1925 diede avvio alla sua carriera come agente della Securitas Esperia, già compagnia del Gruppo Generali. È a partire da questi anni che Fiumi si distinse artisticamente per «l’elegante spigliatezza dei ritratti e la freschezza delle sue impressioni di colore […] soprattutto nei paesaggi, che risolse in modi suadenti e ben bilanciati tra verismo e post impressionismo» come scrisse Claudio H. Martelli nel Dizionario degli artisti di Trieste, dell’Isontino, dell’Istria e della Dalmazia, facendosi notare anche per le sue doti di ritrattista, incisore e illustratore. Espose alle Biennali di Venezia e di Brera, alle Quadriennali di Torino e di Roma, e al Salone di Parigi. Tenne mostre personali a Genova, Budapest e a Milano, dove frequentò il gruppo di pittori di Bagutta, antica trattoria e ritrovo di scrittori, artisti e giornalisti. Nel capoluogo lombardo visconteo, prestò la sua opera di vice agente presso l’agenzia generale delle Assicurazioni Generali dal 1932 al 1938 (poi nel 1939 passò a quella principale di Genova), impegnandosi anche nell’esercizio della critica artistica quale corrispondente per l’Italia della rivista londinese «The Studio».
Nell’agosto del 1940 venne trasferito presso l’agenzia generale di Trieste, retta in gestione economica per tutti i rami esercitati dalla compagnia e dalle affiliate Anonime Grandine e Infortuni.
A Trieste Fiumi partecipò a diverse mostre collettive, ricevendo larghi consensi sia dal pubblico che dalla critica locale. Le Generali stesse acquisirono alcuni suoi quadri e si giovarono dei suoi contributi nella rivista il «Bollettino». A testimonianza di Fiumi assicuratore rimangono le carte contenute nel suo fascicolo personale conservato presso l’Archivio storico di Trieste. La documentazione risale agli anni trascorsi nella città giuliana in qualità di agente generale, dal 1940 al 1948, e riguarda per lo più le spettanze sui risultati del lavoro trasporti e competenze varie. Scarne le notizie sulla sua vita privata. Sposato con Elisa Torriani dal marzo 1921 e padre di quattro figlie, nel 1933 è stato insignito dell’onorificenza di grande ufficiale della Corona d’Italia. Durante il secondo conflitto mondiale Fiumi venne impiegato nel mantenimento dei collegamenti tra la Direzione centrale di Trieste e le sedi di Milano e Venezia, occupandosi dei rapporti con il Governo alleato di stanza nel capoluogo giuliano.